Economia italiana in decrescita

Un 2019 in salita per l’Italia, con un’economia che non cresce.

• Notizie/Attualità

 

Tutto è partito con i dati sulla recessione “tecnica” dell’Istat, due trimestri con il segno meno davanti nel 2018. Poi è stata la volta del calo della fiducia delle imprese ed infine le stime Ocse hanno dato il colpo di grazia.

Tre verdetti che fanno emergere una fotografia preoccupante, un’economia italiana in stallo, che non cresce.

 

31 gennaio: per l’Istat l’Italia è in recessione tecnica

La notizia era nell’aria da tempo, in qualche modo anticipata dal premier Conte. L’Istat, sulla base di dati provvisori, comunica che l’economia italiana nel quarto trimestre 2018 ha registrato una contrazione dello 0,2%; si tratta del secondo trimestre consecutivo di calo dopo il -0,1% del periodo luglio-settembre. Dopo cinque anni l’Italia è entrata in recessione tecnica (su base tendenziale il Pil è invece aumentato dello 0,1% e la variazione acquisita per il 2019 è stimata da Istat pari a -0,2%).

 

27 febbraio: crolla la fiducia, per le imprese ai minimi degli ultimi anni

Il 27 febbraio l’Istat comunica i dati relativi alla fiducia dei consumatori e delle imprese. Per i consumatori è il valore più basso da 18 mesi. Per le imprese dal lontano febbraio 2015. Dal lato dei consumatori, l’indice di fiducia a febbraio registra un calo ampio, da 113,9 a 112,4, riduzione determinata da un peggioramento dei giudizi e delle attese sulla situazione economica generale, mentre le opinioni sul quadro economico personale risultano nel complesso stabili nell’arco degli ultimi cinque mesi. Seppur con intensità diverse, tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in peggioramento. Dal lato delle imprese l’indice di fiducia è stato sistematicamente in calo da luglio.

 

6 marzo: Pil 2019 scende a -0.2%, è l’allarme Ocse

Il 6 marzo arriva la volta dell’Ocse: l’Interim Economic Outlook avverte che il freno dell’economia italiana farà segnare al Paese un Pil in calo dello 0,2% nel 2019. Secondo l’Ocse, nel 2019, l’economia del Paese sarà ancora in recessione, con una contrazione dello 0,2 per cento, mentre nel 2020 crescerà dello 0,5 per cento. Rispetto alle stime fatte lo scorso novembre dalla stessa Ocse, si tratta di valori al ribasso dato che in quell’occasione la crescita prevista era dello 0,9 per cento per entrambi gli anni. Nelle previsioni dell’area euro il Pil sarà dell’1% nel 2019 (-0,8 punti) e dell’1,2% nel 2020 (-0,4 punti).

 

Ultimi sviluppi

A distanza di circa 2 mesi, permane l’allarme dell’Ocse sulla situazione economica dell’Italia: secondo le stime aggiornate la crescita del nostro Paese ristagnerà nel 2019 e resterà «modesta», allo 0,6%, nel 2020: per l’anno in corso l’Organizzazione prevede crescita zero contro il calo dello 0,2% indicato a marzo.
Purtroppo prospettive negative anche per i conti pubblici dell’Italia: il rapporto indica che il rapporto deficit/Pil dell’Italia dovrebbe crescere ulteriormente, dal 2,4% del 2019 al 2,9% nel 2020, portando il debito pubblico al 135% del Pil nello stesso anno.

PUBBLICAZIONI