NPL

Dall’ultima nota di stabilità Finanziaria e Vigilanza emanata dalla Banca d’Italia a Gennaio 2023 sul mondo NPL, si evince che nel 2021 sono stati chiusi circa 17 miliardi di crediti in sofferenza (vale a dire cancellati dal bilancio). Sebbene il numero sia inferiore a quello dell’anno precedente (25 miliardi nel 2020), è più del doppio del numero di nuove sofferenze (7 miliardi), ed aumenta rispetto al 2020 anche in percentuale (42% contro 38%).

Sempre secondo Banca Italia, dal 2015 i tempi di lavorazione sono in continuo miglioramento, il che riflette anche i progressi compiuti dagli intermediari nella gestione più proattiva delle sofferenze. Di particolare rilievo è stato l’aumento del numero di posizioni chiuse entro uno o due anni dall’entrata in default, con un’incidenza salita al 61% nel primo, ed al 71% nel secondo.

Rispetto al 2020, il tasso medio di recupero delle posizioni cedute sul mercato è diminuito.  Questo è dovuto principalmente a un numero limitato di operazioni su crediti inesigibili ad alto volume, operazioni che comportano la “vecchiaia” di questi stessi crediti e prestiti che possono esserere definiti di scarsa qualità.

Ad ogni modo il prezzo degli NPL ceduti nel 2021 è stato determinato sulla base di un’indagine annuale su un campione ampio di operazioni condotte a partire dal 2016. Tale campione è stato pari al 20% dell’esposizione totale in bilancio al momento della cessione, ed in diminuzione rispetto al 24% del 2020. Per i corrispondenti tassi di recupero, questo calo è dovuto ad un numero limitato di NPL di grandi dimensioni che interessano principalmente crediti inesigibili collateralizzati da garanzie reali, i cui prezzi sono scesi al 29%.

Banca d’Italia afferma che Il prezzo di cessione dei crediti deteriorati che presentano diversità dalle sofferenze è stato pari al 40%. Questa percentuale rimane coerente con il valore osservato nel 2020.

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