Recupero crediti: un processo delicato

Recupero crediti: le fasi di un processo delicato

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Il recupero di un credito scaduto è una procedura delicata ma importante per assicurare alle imprese la necessaria liquidità per mantenersi in salute. Questo processo può essere portato avanti dalle società di recupero crediti, che si avvalgono di specialisti formati per agire in ciascun settore specifico e in ciascuna delle fasi che portano dal primo sollecito di pagamento fino al recupero del credito attraverso il pagamento di quanto dovuto da parte del debitore, la stipula di un piano di rientro oppure attraverso l’invio di un decreto ingiuntivo e il pignoramento dei beni del debitore.

Si tratta, è bene saperlo, di un processo molto complesso, regolato da leggi che spaziano dal diritto civile alle norme sulla tutela della privacy. Proprio per questo la scelta di affidarsi a specialisti di questo settore offre la serenità di adempiere a tutte le normative in vigore e allo stesso tempo di recuperare quanto dovuto nel modo più efficace ed efficiente possibile, salvaguardando ove possibile il rapporto tra cliente e fornitore e accorciando i tempi di incasso. Qui di seguito, riassumiamo le principali fasi del processo di recupero del credito.

 

Prima fase del recupero crediti: il sollecito di pagamento

Il primo passo di un percorso di recupero del credito consiste naturalmente nell’invio da parte del creditore di una notifica che informa il debitore della scadenza della data di un pagamento. È importante che l’avviso contenga informazioni precise in merito al debito e tutte le istruzioni necessarie su come effettuare il pagamento, includendo anche eventuali interessi e costi accessori, ove previsti.

 

Seconda fase del recupero crediti: richiesta di pagamento

Se il primo sollecito di pagamento non è andato a buon fine, si procede generalmente con l’invio di una seconda richiesta di pagamento. Spesso il mancato pagamento porta con sé come conseguenza l’addebito di interessi aggiuntivi e maggiori spese per il debitore. Nel corso di queste prime due fasi è possibile negoziare un piano di rientro del debito: si tratta di un piano in cui si consente al debitore di dilazionare i pagamenti nel tempo per consentirgli di far fronte al pagamento di quanto dovuto. Se si sceglie questa strada, le scadenze concordate dovranno essere costantemente monitorate e dovrà essere verificato l’incasso dei pagamenti secondo quanto stabilito dal piano di rientro.

 

Terza fase del recupero crediti: citazione in giudizio e decreto ingiuntivo

Se le prime due fasi non hanno portato ad una soluzione soddisfacente e rispettata da entrambe le parti, è possibile avviare una procedura legale che conduce alla citazione in giudizio del debitore per il recupero forzoso del credito. Il giudice competente, su richiesta del creditore, impone al debitore attraverso un atto scritto di provvedere al pagamento entro il termine di quaranta giorni dalla notifica avvertendo che se entro lo stesso termine non proporrà alcuna opposizione e non provvederà al pagamento si procederà ad esecuzione forzata.

 

Quarta fase del recupero crediti: pignoramento

In ultima istanza, se il debitore non ha provveduto in alcun modo ad accordarsi con il creditore per il saldo del suo debito, si procede al pignoramento dei beni del debitore. Esistono diversi tipi di pignoramento: mobiliare, immobiliare o presso terzi. Il pignoramento mobiliare riguarda solo i beni mobili del debitore, per esempio arredi, oggetti di valore, gioielli. Il pignoramento immobiliare invece ha per oggetto i beni immobili, come ad esempio case, terreni o box auto. Il pignoramento presso terzi infine riguarda tutti quei beni che non sono ancora in possesso del debitore ma che possono essere richiesti a soggetti terzi. Rientrano in questa categoria i beni come il conto corrente e lo stipendio. A questo proposito, ecco due approfondimenti sul pignoramento di auto e moto e sul pignoramento del conto corrente.

 

Il rintraccio anagrafico del debitore

A queste quattro fasi si aggiunge l’eventualità di dover effettuare, prima ancora di iniziare il percorso, un rintraccio anagrafico. Il rintraccio anagrafico è una vera e propria attività di recupero di informazioni investigate che si rende necessaria non solo quando non si hanno a disposizione i recapiti del debitore (magari perché quest’ultimo si è trasferito o ha cambiato residenza) ma anche quando vi è la necessità di valutare l’opportunità di intraprendere azioni giudiziarie. Il recupero di informazioni investigate infatti può includere informazioni sulle referenze bancarie, sul patrimonio o sullo stato occupazionale del debitore. Queste informazioni sono di fondamentale importanza per valutare l’opportunità di un’azione legale per ottenere il pagamento di quanto dovuto.

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