Crisi di azienda e post Covid

Post Covid e crisi di azienda: che cosa dobbiamo aspettarci?

Le settimane che ci porteranno all’estate saranno decisive per l’andamento del Paese, ma soprattutto per e le crisi di azienda nel periodo Post Covid. L’andamento della campagna vaccinale; la prevista flessione dei contagi e l’intensa attività del Governo e dell’Unione Europea saranno fattori decisivi.

Parlando di Covid, e di crisi aziendali, è possibile introdurre il concetto della comorbidità: per cui chi ha altre patologie, come è noto, è più esposto a contrarre il virus e ad avere effetti più gravi; così come le aziende che prima della pandemia avevano modelli di business o di gestione superati e mai rinnovati; una struttura patrimoniale sbilanciate ed un conto economico debole, sono state maggiormente colpite dalla pandemia.

 

Post Covid e crisi di azienda

 

Quindi, emerge una domanda sostanziale: come, gli imprenditori ed i manager, dovranno affrontare il difficile periodo che ci aspetta? Ad oggi, tre trend appaiono importanti:

Moratorie e garanzie di Stato

Moratorie e garanzie di Stato sono due strumenti a supporto delle imprese dal lato finanziario. Da questo punto di vista, le imprese hanno ripreso a pagare, riducendo l’ammontare di posizioni in moratoria. Infatti, al 10 aprile, si riportava una riduzione da 280 a 158 miliardi delle posizioni oggetto di sospensione dei piani di ammortamento. Dunque, in tal senso, le banche dovranno, nel quadro delle revisioni di fido, valutare l’andamento generale della gestione aziendale, il quale sarà tanto più considerevole a seconda dei segnali delle aziende di poter sospendere la moratoria; riprendendo la restituzione dei finanziamenti ricevuti.

UTP & NPL

In tal senso, bisognerà valutare se le banche continueranno o meno a tener conto della situazione, o come sembra aver indicato la Banca Centrale Europea, tenteranno di far emergere le situazioni più “delicate”, avviando processi di classificazione delle posizioni “bad debt”.

Private Capital e SFP

In questo contesto dove le banche fanno più fatica a comprendere e ad apprezzare in modo corretto il rischio di credito, soggetti diversi, come istituzioni finanziarie specializzate in Private Capital, vedranno sempre di più aumentare il loro ruolo.

Allo stesso modo, un’altra tendenza che potrebbe emergere di questi tempi potrebbe essere quella di affidarsi a forme ibride di finanziamento, quali gli strumenti finanziari partecipativi (SFP); i quali, a seconda del regolamento adottato, possono diversificare, passando dalla condizione di classici debiti da restituire in base ad un piano di ammortamento, a forme di pare-equity, utilizzabili per sopperire ad eventuali nuove perdite economiche.

PUBBLICAZIONI